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La pagina di Gerardo Spira

Avvocato senza condizionamenti "Una sola è la verità"

Immagine del redattoreGerardo Spira

Una riflessione sul momento storico dell’epidemia di SARS Cov 2

Coronavirus docet! Il diritto alla salute prevale su tutto, anche sulle decisioni di servizi e tribunali. Tutto è sospeso!

Il Coronavirus ha svegliato le coscienze, ha stravolto la convivenza sociale, le sue regole, le abitudini e tutte le concezioni intorno alla vita e ai rapporti umani della società. L’imprevedibile morbo ha sospeso la mente dell’uomo, il modo di pensare usuale delle Autorità e le decisioni sulle questioni civili, penali, amministrative e perfino i doveri nei confronti dello Stato.

Dobbiamo restare tutti uniti per superare il momento critico della pandemia, parola entrata nel linguaggio corrente della scienza letteraria, psicologica e giuridica della convivenza sociale.

Il diritto alla salute (art 32 Cost.), diritto e interesse di tutti, ha preso il sopravvento sulle libertà dei cittadini, e nel tempo limitato, almeno speriamo.

Su tutto prevale il diritto alla vita, nella sua espressione primaria, cioè la salute. Di fronte a questo diritto, tutti gli altri restano indietro: Tutte le iniziative pubbliche e private non possono svolgersi contro l’interesse primario della collettività (lo dice l’art. 32 Cost.).

Il grave morbo, rappresentato a bella vista come una corolla di fiori, ha inginocchiato tutto il sistema organizzativo dello Stato, perfino quello mondiale, in nome di un principio, finora trascurato e mortificato: il diritto a stare insieme nella buona e cattiva sorte. Principio stravolto, nello Stato di diritto, nelle istituzioni e nei tribunali dove il pianto di un bambino non è prevalso nelle questioni conflittuali delle coppie in crisi e neppure sulle vergognose decisioni adottate per dividere il diritto dagli affari.

E la Giustizia della famiglia, giù a far sentenze di separazioni, frazionando i diritti e gli obblighi, dividendo i figli come il patrimonio (questo a te e questo a me), favorendo uno e perseguitando l’altro, rafforzando la pretesa di uno in nome di diritti acquisiti e interpretati, costringendo l’altro alla miseria e a difendersi da assurdi attacchi. Comportamenti questi che hanno distrutto il tessuto vitale dello Stato di diritto, alimentando la corsa ad approfittare del disagio della condizione dell’altro. Qui Nessuno si è ricordato del diritto alla salute del cittadino caduto in disgrazia, nessun giudice o operatore sociale si è ricordato dell’art. 32 della Costituzione. Nessuno ha pensato di scrivere una ordinanza.

Per bilanciare i diritti nessuno si è ricordato che chiudere un minore in una struttura o casa familiare sarebbe stato violato il suo primario diritto alla salute. Qui invece sono prevalse le ragioni economiche degli affari; qui è prevalso l’interesse privato sul diritto della società a stare bene insieme, in modo ordinato e pacifico.

Coronavirus ha ripristinato le ragioni del diritto e diritti di tutti. Tutto è sospeso, fino a quando il morbo non deciderà di fare marcia indietro. Sono sospesi i pensieri, le interpretazioni, gli intrighi, le congiure e le congetture di tutti coloro che hanno diretto, gestito e giudicato nello Stato di diritto. Restiamo tutti a casa è l’ordine, ma a riflettere. Nessuno deve pagare, ma nessuno deve più pretendere. Soprattutto la Giustizia, quella che entra nelle famiglie, deve ricordi dell’art. 32 della Costituzione.

Noi ci saremo anche dopo questa bufera e ci saranno i figli di tutti!

Gerardo spira

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